La Bactrocera oleae “la mosca dell’olivo” è un pericoloso fitofago presente in tutti gli oliveti italiani.
L’adulto ha un colore di fondo bruno-dorato, il capo rossiccio e gli occhi verdi con riflessi metallici; il torace è color cenere, striato di nero e lo scutello è giallo. Le ali sono trasparenti con riflessi iridescenti; l’addome presenta maculature nere.
La larva, di colore bianco-giallognolo si presenta più sottile verso l’estremità cefalica; le due mandibole nere sono ben evidenti e sporgono dal capo.
Gli adulti si nutrono del succo che fuoriesce dalle olive in seguito alle punture da ovideposizione.
Le larve vivono nutrendosi della polpa dei frutti, dentro i quali scavano delle gallerie; le olive compromesse possono essere invase da microrganismi che provocano marciumi, con conseguente cascola. Inoltre la Mosca dell’olivo è responsabile della trasmissione della Rogna dell’olivo.
I danni sono particolarmente gravi quando le infestazioni avvengono in tarda estate ed in autunno, perché provocano ingenti perdite di prodotto. Dalle olive danneggiate si ricava un olio di scarsa qualità, più acido della norma e con aroma completamente compromesso, per l’odore di muffa che assume.
La Bactrocera oleae sverna come pupa nel terreno; a volte, nelle regioni a clima mite, può svernare come adulto o come larva dentro le olive rimaste sull’albero.
Lo sfarfallamento, degli adulti può iniziare già all’inizio della primavera.
Le ovideposizioni, di norma, avvengono nei frutticini a partire da giugno fino a luglio. Ogni femmina depone 200-250 uova, deponendo un uovo per frutto all’interno della polpa. L’uovo schiude dopo pochi giorni, a seconda delle condizioni climatiche; la larva inizia subito a nutrirsi scavando gallerie nel mesocarpo dei frutticini. Raggiunta la maturità, la larva si impupa dentro il frutto stesso, oppure nel terreno; dopo circa una settimana sfarfalla l’adulto.
Nei mesi estivi il ciclo completo da uovo ad adulto si compie in circa 3 settimane.
Alla 1a generazione ne seguono altre il cui numero è variabile, a seconda delle condizioni climatiche; nelle regioni più fresche si hanno solo 2-3 generazioni, mentre in quelle più miti si hanno anche 6-7 generazioni.
Nei mesi più caldi si ha un rallentamento delle ovideposizioni che riprende in tarda estate ed in autunno.
In certe aree particolarmente favorevoli al fitofago e negli oliveti in cui rimangono olive sugli alberi il ciclo è quasi continuo ed il numero delle generazioni può essere anche maggiore.
La lotta contro la Mosca dell’olivo è di tipo chimico;
Le infestazioni della Bactrocera oleae sono soggette a notevoli variazioni in funzione degli andamenti stagionali; infatti basse temperature, oppure elevate temperature estive, o periodi primaverili siccitosi che ostacolano lo sfarfallamento, sono elementi climatici che riducono lo sviluppo e la riproduzione del fitofago.
Per ridurre i danni degli attacchi autunnali è possibile effettuare una raccolta anticipata delle olive.
La lotta chimica segue i criteri della lotta guidata ed integrata.
Il rilevamento degli adulti può essere effettuato con trappole cromotropiche, alimentari e sessuali.
La lotta chimica può essere effettuata anche con esche alimentari avvelenate contro gli adulti, prima che inizino le ovideposizioni; le esche, di natura proteica, sono avvelenate con spinosad ed irrorate sulla chioma - Tracer Fly Certis.
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Questa metodologia di lotta, è efficace solo se effettuata molto precocemente. Circa l’uso delle trappole sessuali, esse vanno installate a fine giugno nel numero di 2-3 per ettaro o per appezzamento omogeneo; lo scopo è quello di eseguire il monitoraggio della popolazione, verificando la dinamica della stessa, che è particolarmente importante conoscere soprattutto utilizzando la tecnica di lotta delle esche avvelenate (maggior tempestività di intervento).
Ovviamente, a prescindere dai formulati, ogni tipo di trattamento deve essere eseguito nel rispetto della normativa vigente, in aderenza alle indicazioni riportate nell’etichetta del prodotto (tempi di sicurezza in particolare) e tenendo debitamente conto del disciplinare di produzione integrata di riferimento. La lotta curativa applicabile in olivicoltura convenzionale, proprio perché basata su soglie di tolleranza, è assai duttile ed efficace.
Il monitoraggio delle olive può aiutare molto
Solo l’attento monitoraggio, dai primi di luglio in poi, di larve e uova vive presenti nelle olive consente di appurare l’eventuale infestazione attiva della mosca delle olive e di realizzare un’efficace lotta al dannoso insetto. Trascurare il monitoraggio diretto sulle olive, attardandosi con altri monitoraggi poco correlati al rischio d’infestazione, consentirà all’insetto, nelle annate miti e piovose, di esprimere a pieno il proprio potenziale dannoso, con esiti prevedibilmente distruttivi.
Nella lotta integrata un importante alleato alla lotta contro la bactrocera è Epik SL.
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Fra i parassiti ammessi in etichetta compaiono Philaenus spumarius, la famigerata sputacchina vettore di Xylella fastidiosa, ma anche Bactrocera oleae, la Mosca, e Prays oleae, la Tignola.
Tre quindi i differenti momenti in cui Epik SL può esser messo a servizio dell'oliveto. Il primo è in primavera, fra aprile e maggio, quando Philaenus si sposta dalla vegetazione spontanea agli olivi, aprendo la via a possibili infezioni di Xylella. E più trascorre il tempo, più si rende evidente quanto il controllo di tale vettore sia essenziale al fine di contenere l'espansione del batterio patogeno. Il secondo è a cavallo di primavera ed estate, quando la tignola compie la generazione carpofaga nelle olivine causando gravi danni ove presente in popolazioni sensibili. Il trattamento va in tal caso posizionato dopo il picco di catture, ma prima dell'indurimento del nocciolo.
Il terzo momento utile è a fine estate, quando si avvicina la maturazione delle olive e la mosca è in grado di apportare i danni maggiori ai raccolti, anche in termini di qualità dell'olio estratto. Bene quindi monitorarne i voli fin da luglio con le apposite trappole Pherocon e intervenendo quando si superi la soglia del 5% in termini di presenza di mosca sulle olive.